Benvenuti in uno dei “Borghi più belli d’Italia” e dal 2012 in uno dei "Comuni gioiello d'Italia.
Capita a volte di imbattersi in una maniera diversa di promuovere un luogo rispetto alla solita “sagra” di paese: un modo che va oltre il semplice assaggio del piatto tipico, magari fra sgomitate di turisti e curiosi presi per la gola, un modo che travalica la mera necessità di vedere incrementato il numero di visitatori per aggiungere una percentuale a una sterile tabella di statistica dei flussi turistici. A volte, dalla combinazione di diversi “ingredienti” particolari, si riesce a raggiungere obiettivi decisamente più alti: e gli ingredienti sono rintracciabili nella presenza di uno scenario urbano e architettonico straordinario e praticamente immutato da secoli, nella presenza di una ricca tradizione culturale e di una prorompente memoria del passato, nella disponibilità di un eccezionale capitale umano che in maniera gratuita presta il proprio lavoro manuale e intellettuale, con la capacità di accendere quella scintilla che trasforma un’idea in un evento. A Gangi, nelle Madonie, avviene tutto ciò.
Dopo una delle tante curve che sulla vecchia “statale 120 dell’Etna e delle Madonie” conducono da Palermo verso Catania attraverso le Madonie, ad un tratto allo sguardo del viaggiatore si presenta uno spettacolo affascinante: una cascata di pietre, le case addossate le une sulle altre che dalla vetta di un alto e isolato monte scendono verso valle. Con un fondale di eccezione: il maestoso cono dell’Etna. E’ Gangi che si mostra in tutta la sua unicità: un colpo d’occhio eccezionale, raro da cogliere in tutta la Sicilia.
Gangi nel 2012 è entrato a far parte dei "Comuni gioielli d'Italia"